Il “cammino di S. Francesco” ripercorrere ricorda i passi che il  Santo ha fatto per arrivare ad Assisi, mata del suo cammino. Si tratta di un percorso di pellegrinaggio e di vita alla riscoperta di luoghi meravigliosi che collegano il Santuario di La Verna (Arezzo) fino alla capitale, Roma. 

Percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo il sentiero si snoda attraverso la sua amata terra: l’Umbria. Le località conservano le memorie delle parole e delle gesta del Poverello. Un percorso che insegna ad amare e ad apprezzare le piccole cose.

Il cuore verde dell’Italia è una delle regioni più affascinanti della nostra penisola, ecco come raggiungerla.

- In auto: l’Umbria è percorsa verticalmente dalla superstrada E45 che la collega a Nord con Cesena e a Sud con Orte. 

- In treno: da qualche anno l’alta velocità è arrivata ad Assisi. Dalla cittadina ci sono collegamenti diretti giornalieri con Milano, raggiungibile in 3 ore e mezza. Cambiando a Foligno, si arriva a Roma con 1 ora e mezza.

- In aereo: a pochi chilometri da Perugia l’aeroporto internazionale dell’Umbra garantisce voli diretti con le principali capitali europee. L’aeroporto di Fiumicino (Roma) dista invece due ore di macchina. 

L’olio è il condimento che fa la differenza in cucina e gli umbri lo sanno bene. La tradizione olivicola della regione è una delle più importanti d’Italia tanto da aver ottenuto la denominazione di origine protetta (dop).

Le condizioni climatiche uniche dell’Umbria garantiscono una lenta maturazione delle olive. Il prodotto finale si sposa così a meraviglia con i piatti della tradizione.

Le colline assisane offrono una vasta scelta di olio, in particolare sono conosciute per la produzione di moraiolo. Le occasioni per degustare l’oro verde in frantoi o botteghe non mancano.

 “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”

L’artista con la A maiuscola di Assisi è sicuramente Giotto. Fautore, insieme e Cimabue ed altri artigiani minori, di uno dei cicli di affreschi più famosi al mondo. “Le storie di San Francesco” hanno reso la Basilica omonima un laboratorio unico nel suo genere con esiti straordinari. 

L’arte di Giotto proruppe come una ventata di aria fresca, aveva dato via a un qualcosa di totalmente innovativo e capace di rappresentare una nuova spiritualità. 

Ancora oggi gli affreschi affascinano milioni di spettatori che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo per ammirarli.